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Un Progetto di Medicina di Genere

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Nell’ultima indagine statistica (1) sulle condizioni di salute degli italiani è emerso che le patologie cronico-degenerative, chiamate anche croniche non comunicabili (NCD), (diabete, ipertensione arteriosa, infarto del miocardio, artrosi, l’osteoporosi, patologie oncologiche ecc.) negli ultimi cinque anni, sono in costante aumento, con la netta prevalenza nelle donne, rispetto agli uomini, dell’artrosi/artrite, (21,8% contro 14,6%) dell’osteoporosi (9,2% contro 1,1%) e della cefalea (10,5% contro 4,7%). Le donne presentano, per tutte le classi d’età, tassi di multicronicità significativamente più alti, (17,2% contro 10,3%) con un maggiore consumo di farmaci, (50,7% contro il 39,5%) un maggiore ricorso all’assistenza sanitaria (31,4% contro 24,7%) e un maggior carico di disabilità (6,1% contro 3,3% dei maschi) e di certo tali differenze non si giustificano solo con la maggiore longevità delle donne, infatti lo scarto tra uomini e donne è presente in tutte le fasce d’età messe a confronto. Le malattie non comunicabili infatti sono caratterizzate da un’eziologia multifattoriale risultante da una complessa interazione tra le caratteristiche genetiche individuali e di genere ( fattori socio-culturali e ambientali) e posseggono comuni fattori di rischio (quali aumento della PA, aumento del colesterolo, aumento del peso corporeo, scarso consumo di frutta e vegetali, scarsa attività fisica, uso di tabacco e alcool) a cui si è esposti talvolta anche molto precocemente (es.: il basso peso alla nascita correla con diabete, aumento pressorio, malattia coronarica e stroke).
L’Ufficio Regionale per l’Europa del WHO (2) ha sottolineato la necessità di un intervento tempestivo e congiunto degli Stati Membri finalizzato a prevenire e controllare le NCD attraverso l’elaborazione di un piano d’azione capace di identificare una strategia globale per ridurre i livelli d’esposizione ai fattori di rischio e ai loro determinanti, per promuovere idonei stili di vita e per sviluppare interventi sanitari mirati.
L’Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri (AOGOI) e la Fondazione Giovanni Lorenzini (FGL) hanno raccolto l’invito dell’WHO e stanno lavorando a un progetto che ha per scopo la formazione interdisciplinare del ginecologo sulle malattie croniche non comunicabili, ritenendo che il ginecologo possa, meglio di altri specialisti, avere un ruolo determinante nell’individuare precocemente queste malattie e contribuire a prevenirle. Sono stati costituiti pertanto tre gruppi di studio, ognuno dedicato ad una specifica fascia d’età (adolescenza, età riproduttiva e peri-postmenopausa), costituiti da esperti e super esperti (advisors) di differenti branche specialistiche che utilizzando i dati della letteratura internazionale, le evidenze scientifiche e le linee guida già esistenti, tenendo conto dei meccanismi fisiopatologici e dei fattori di rischio genere-specifici, produrranno delle flow chart comportamentali validate da esperti internazionali, specifiche per percorso di prevenzione diagnosi e terapia da utilizzarsi in prima istanza nei corsi di formazione dei ginecologici e successivamente in occasione di altri eventi.
Durante il congresso nazionale SIGO che si terrà a Bari, il 31 ottobre, è previsto un simposio AOGOI-Lorenzini: “ L’Interdisciplinarietà nella protezione della salute della donna. Le malattie croniche non comunicabili”, durante il quale verrà presentato il progetto dalla Task Force e verranno riportati dai coordinatori i lavori preliminari svolti dai gruppi, il cui fine è previsto nei primi mesi del 2010, in tempo per organizzare il primo corso di formazione che si terrà a Milano durante il Congresso Sigo del 2010.
L’AOGOI e la Fondazione Lorenzini lavorando a questo primo progetto nazionale interdisciplinare di medicina di genere, sperano di abbattere le barriere ideologiche che frequentemente impediscono lo scambio fra diverse culture e quindi la crescita scientifica, di formare operatori attenti e preparati alle differenze di genere, di realizzare reali vantaggi in termini di guadagno di salute per la donna e di interpretare in maniera esatta un bisogno più volte espresso dal ginecologo di diventare sempre a maggior titolo il “medico della donna”.

Bibliografia

  1. ”Condizioni di salute, fattori di rischio e ricorso ai servizi sanitari”. Indagine Istituto Nazionale di Statistica; Mar.1997
  2. ”Gaining Health. The European Strategy for the Prevention and Control of non communicable Diseases” WHO Europe; Copenhagen Sep.2006